Storia

Il Borgo

Un tempo, Garegnano era un piccolo borgo nell’irrigata campagna a nord-ovest di Milano nella Pieve di Trenno, composto da due nuclei: Garegnano Marcido, che comprendeva la Certosa con alcuni cascinali, e Garegnano Corbellario, dove sorgeva il borgo vero e proprio con la vecchia parrocchiale dedicata ai SS Ippolito e Cassiano, istituita dal Cardinale Carlo Borromeo nel 1570.

La storia della Certosa di Milano

La Certosa fu fondata, con atto notarile il 19 settembre 1349, da Giovanni Visconti, Arcivescovo e Signore di Milano, e donata, insieme ad altri suoi beni personali, case, terreni, diritti d’acqua, all’Ordine Certosino.

Il 12 novembre 1354 fu notificata la definitiva donazione e iniziarono i lavori di costruzione del complesso monastico. Di questa primitiva Certosa resta l’importante testimonianza del Petrarca, ospite dei Visconti dal 1353 al 1361. Nel 1399 Luchino Novello Visconti, nipote di Giovanni, alla sua morte, donò ai certosini alcuni propri possedimenti. Dal sec. XVI, la Certosa cambiò completamente aspetto fino ad assumere le forme architettoniche attuali e si impreziosì degli affreschi del Peterzano, del Crespi, del Bellotti e del Genovesino.

Nel 1782 i monaci dovettero abbandonare il monastero, in seguito alla soppressione decretata da Giuseppe II, Imperatore d’Austria. I beni vennero messi in vendita, il grande chiostro fu destinato a deposito militare e distrutto nel 1895. Adeguata al culto pubblico, nella notte di Natale del 1893, la chiesa divenne la Parrocchia del paese di Garegnano, che, dopo l’Unità d’Italia, fu aggregato al Comune di Musocco e nel 1923 alla città di Milano.

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Ordine certosino

L’Ordine certosino, fondato da S. Bruno nel 1084, ha preso il nome dal luogo ove venne edificato il primo insediamento, nella valle della Chartreuse, nei pressi di Grenoble. Il monaco vive in una “cella”, dove prega, studia, lavora, mangia e dorme. Lo stile di vita è di tipo eremitico e i momenti vissuti in comune sono quelli della Messa quotidiana, della recita di alcune parti dell’Ufficio Divino, del pasto domenicale o festivo, consumato nel refettorio, ma sempre in silenzio. Ogni Certosa è retta da un padre Priore, il quale nomina il Vicario, il Maestro dei novizi e il Procuratore, che si occupa dei rapporti con il mondo esterno.